2005
Pecorari
Alberto Patelli e Pietro de Silva
Ricordate Virgilio? Le Bucoliche? Melibeo e Titiro? Niente a che vedé! Avrebbe detto, alla maniera ciociara, Firmino uno dei protagonisti dello spettacolo, uno dei due pastori del titolo. Uno spettacolo estremamente divertente ma non solo. Ambientato sui monti che non sempre e non per forza devono evocare per la vicinanza al cielo purezza di sentimenti, angioletti e cherubini. Il testo parla della solitudine attraverso i continui litigi di due pastori – Carmelo e Firmino – alle prese con pecore, formaggi, aggressioni di lupi e, soprattutto, con se stessi. L’insoddisfazione perpetua, il mal di vivere, l’impossibilità della comunicazione sono i temi svolti dai protagonisti attraverso vicende tragicomiche e grottesche. Una pièce, dicevamo, estremamente divertente, firmata da Pietro De Silva, un attore (da ricordare la sua interpretazione ne “ La vita è bella” al fianco di Benigni)- autore fra i più interessanti della nouvelle vague del teatro italiano. In scena Michelangelo Fetto e Tonino Intorcia che per la preparazione dello spettacolo andranno a vivere in un capanno a Bocca della Selva, ridente località dell’entroterra beneventano, pascendosi esclusivamente, per i discorsi soliti di affezionamento al personaggio, di latte di capra e fiori di montagna.
Regia: Michelangelo Fetto
Interpreti: Michelangelo Fetto, Tonino Intorcia
Scene: Daniela Donatiello
Costumi: Daniela Donatiello
Realizzazione scene: Daniela Donatiello
Direttore di scena: Paola Fetto
Il Bambino e il Cavaliere
Il percorso per l’allestimento de IL BAMBINO E IL CAVALIERE è stato lungo, avventuroso, sofferto e gioioso, fantastico… proprio come una fiaba, con il suo viaggio, i suoi incontri con personaggi strani, folli, romantici, con draghi, streghe, fate e gnomi. L’idea dalla quale sono partito è, appunto, la fiaba con tutte le sue suggestioni e i suoi incantamenti, ma, durante il percorso mi sono imbattuto… nella fata turchina Tullia Bartolini, che mi ha parlato di un cavaliere triste, entusiasmandomi con le sue parole, nella ninfa Daniela Donatiello che mi ha affascinato con le sue magie, nell’orco Vanni Miele, che mi ha incantato con le sue musiche, e per ultimi ho incontrato lungo il mio viaggio cinque giovani gnomi. Insieme a tutti loro ho continuato a viaggiare, libero di andare avanti, di tornare indietro, di scartare di lato, di cadere, di rialzarmi e… di volare, proprio come fa il bambino(?) della storia narrata nello spettacolo; un bambino che, malgrado la sua solitudine, trova sempre la forza di divertirsi, di ribellarsi, di amare, di sognare e… di sentirsi libero, e che, come una sorta di novello Pirandello, dà anima e vita a personaggi di fiaba, che rivendicano la propria libertà perfino nei confronti dell’autore, consigliandoli, aiutandoli, guidandoli a prendere coscienza di se stessi, fino ad ottenere da loro stessi la rivelazione… ma il finale riveliamolo a quelli che verranno a vederci. La speranza è che anche voi vi uniate alla nostra compagnia e che con noi raggiungiate la libertà, anche solo per un istante, immersi nel mondo magico del Teatro.
Regia: Antonio Intorcia
Interpreti: Viviana Altieri, Fiorangelo Buonanno, Giovina Guerra, Antonietta Varricchio, Antonio Viespoli
Scene: Non Disponibile
Costumi: Non Disponibile
Realizzazione scene: Non Disponibile
Aiuto regia: Non Disponibile
Direttore di scena: Paola Fetto
Disegno luci: Non Disponibile
Tecnico luci audio: Non Disponibile
Scheda Tecnica: Non Disponibile
Distribuzione: Solot Compagnia
Musica: Non Disponibile